Il controller digitale: un alleato moderno.
Immagina di poter toccare la tua musica, di avere dei veri pomelli e delle levette sotto le dita invece di smanettare solo con il mouse sullo schermo del computer.
Ecco, i controller audio digitali sono proprio questi aggeggi, pensati per darti un’interfaccia fisica per controllare la tua Digital Audio Workstation e altri programmi per fare musica. In pratica, cercano di farti rivivere la sensazione di lavorare su un vecchio mixer analogico, ma con la potenza del digitale, rendendo tutto più intuitivo e comodo rispetto al solo mouse e tastiera.
Questi controller hanno una serie di “pezzi” fondamentali.
Prima di tutto, ci sono i fader motorizzati, che sono come le levette del volume sui vecchi mixer. La figata è che si muovono da soli, in sincronia con l’automazione che hai programmato nel computer, così vedi subito cosa sta succedendo con i livelli.
Poi ci sono gli encoder rotativi, quelle manopole che usi per controllare il pan (destra-sinistra), l’equalizzazione, gli effetti e un sacco di altri parametri.
Possono essere semplici manopole che giri oppure encoder infiniti con indicatori led o un piccolo schermo che riporta il valore che stai modificando.
Alcuni sono anche sensibili al tocco, e se li sfiori fanno partire delle funzioni speciali!
Non mancano i pulsanti, che puoi programmare per fare un sacco di cose nella tua DAW, come mettere in solo o in muto una traccia, far partire o fermare la registrazione, navigare tra le finestre, attivare o disattivare un effetto e così via.
Alcuni controller hanno anche una jog/shuttle wheel, una specie di rotella che ti permette di muoverti velocemente avanti e indietro nel tuo progetto audio o di controllare la velocità di riproduzione, mentre i modelli più costosi a volte hanno anche un touchscreen, che ti dà un controllo ancora più diretto e visivo su parametri complessi, ti fa vedere le forme d’onda, le librerie di effetti e altre informazioni utili,
Alcuni hanno anche un meter bridge, una fila di indicatori luminosi che ti mostrano il livello del volume di ogni traccia, proprio come sui vecchi mixer.
Per parlare con il computer, questi controller usano diverse “lingue”.
La più vecchia e diffusa è il MIDI, un protocollo che manda messaggi di controllo per cambiare i parametri, far partire o fermare le note e così via, devi solo mappare i controlli del controller alle funzioni del programma, ma di solito ci sono delle impostazioni predefinite.
Poi c’è l’HUI, un protocollo creato da Mackie che è diventato una specie di standard per controllare le funzioni base del mixaggio come volume, pan, equalizzazione ed effetti.
Infine, c’è l’EuCon, un protocollo super veloce via cavo di rete sviluppato da Euphonix, che ora fa parte di Avid. Questo protocollo si integra molto a fondo con Pro Tools e altre DAW compatibili, permettendoti di controllare un sacco di parametri anche degli effetti, la timeline e funzioni avanzate.
Alcune aziende poi si fanno i loro protocolli per far funzionare al meglio i loro controller con i loro programmi proprieteri, pensa a Native Instruments con Maschine, e i controller più moderni a volte comunicano via internet, il che ti dà molta flessibilità e la possibilità di controllare le cose anche a distanza.
Dentro al controller c’è una specie di “cervello” che traduce quello che fai con le mani (muovi un fader, giri una manopola, premi un pulsante) in messaggi digitali che vengono spediti al computer.
Come questi controlli fisici si collegano alle funzioni del software può essere già impostato, oppure puoi personalizzarlo tu con dei programmi apposta forniti dal produttore, mentre per funzionare, questi controller possono prendere l’energia dalla presa USB del computer, da un alimentatore esterno oppure via cavo di rete.
Ci sono diversi tipi di controller audio digitali, a seconda di quanto sono grandi e di quante cose ti permettono di controllare, quelli compatti, con pochi fader e controlli, perfetti per chi ha un piccolo studio a casa o lavora in giro, quelli medi, con più fader e più controlli, adatti a studi di medie dimensioni. E infine ci sono quelli enormi, che sembrano proprio dei grandi mixer analogici, con decine di fader e una superficie di controllo completa, pensati per studi professionali di alto livello e per chi fa post-produzione audio per film e televisione.
Infine, ci sono controller più focalizzati sul mixaggio, con tanti fader e controlli per equalizzazione ed effetti, e altri più orientati alla produzione musicale o alle performance dal vivo, con pad sensibili al tocco, step sequencer e controlli per strumenti virtuali, a volte ci sono anche dei modelli ibridi che cercano di fare un po’ tutte queste cose.
Usare un controller audio digitale ha un sacco di vantaggi.
Rendi il tuo lavoro più veloce perché hai dei controlli fisici sotto le mani e sei più preciso perché i fader motorizzati e le manopole ti danno un controllo più fino sui parametri.
Lavori in modo più comodo e ti stanchi meno rispetto a usare solo il mouse e la tastiera, hai un feedback visivo immediato grazie agli schermi, alle luci e ai fader che si muovono.
Puoi “scrivere” l’automazione muovendo fisicamente i controlli, il che è un approccio più musicale e intuitivo..ti sembra quasi di lavorare su un vero mixer analogico, cosa che molti professionisti trovano più coinvolgente e creativa, e puoi anche controllare più parametri contemporaneamente con le mani, cosa che con il mouse non puoi fare.
Però ci sono anche delle particolarità tecniche da considerare.
La precisione dei fader e delle manopole è importante: più è alta, più il controllo è preciso.
La qualità dei materiali con cui è fatto il controller conta per quanto dura e per come ti senti a usarlo, ed un buon software per configurare i controlli è fondamentale per adattare il controller al tuo modo di lavorare e ai programmi che usi.
Ovviamente devi assicurarti che il controller sia compatibile con la tua DAW e che il modo in cui comunicano sia ben supportato, infine, tenere aggiornato il software interno del controller e i driver del computer è importante per farlo funzionare al meglio con le nuove versioni dei programmi.
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