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Roy Thomas Baker: morto lo storico produttore.

E’un po’ triste iniziare la giornata con questa notizia, ma Roy Thomas Baker, un vero gigante dell’audio, ci ha lasciato da poco, il 12 aprile 2025, a 78 anni, nella sua casa in Arizona. Era un produttore discografico, cantautore e arrangiatore inglese che ha lasciato un segno pazzesco sulla musica rock e pop dagli anni ’70 in poi.

Gli Inizi: Dalla Decca ai Trident Studios

Roy ha iniziato prestissimo nel mondo della musica. Pensate, è entrato alla Decca Records a soli 14 anni, e lì ha fatto tutta la gavetta fino a diventare secondo ingegnere del suono. Ha avuto la fortuna di lavorare fianco a fianco con produttori di peso come Tony Visconti e Gus Dudgeon. Fu proprio Dudgeon a spingerlo a fare il grande passo e a trasferirsi ai mitici Trident Studios. Lì, ha affinato ancora di più le sue capacità, trovandosi a mixare per mostri sacri come i Rolling Stones, David Bowie, The Who e persino Frank Zappa.

L’Era d’Oro con i Queen e le Altre Hit

La sua carriera ha preso il volo quando ha iniziato quella collaborazione lunghissima e super fruttuosa con i Queen. Ha messo lo zampino come co-produttore su ben cinque dei loro album in studio: Queen (del ’73), Queen II (del ’74), Sheer Heart Attack (sempre del ’74), A Night at the Opera (del ’75) e Jazz (del ’78). Il suo lavoro su “Bohemian Rhapsody” da A Night at the Opera è leggendario: quella canzone gli ha fruttato un Grammy Award e un Guinness World Record, e ancora oggi è una delle canzoni più streammate del XX secolo.

Ma non si è fermato ai Queen, la discografia di Roy Thomas Baker è impressionante. Ha prodotto i primi quattro album dei Cars, sfornando successi come “Just What I Needed” e “Shake It Up”. Si dice persino che abbia ispirato il loro singolo di debutto, “Good Times Roll”.

Ha lavorato anche con i Journey per Infinity ed Evolution, con i Foreigner per Head Games, e con Alice Cooper per Flush the Fashion. Ha messo le mani su One on One dei Cheap Trick e Oh, No! It’s Devo dei Devo. Ha collaborato con Ozzy Osbourne per No Rest for the Wicked.

Più avanti, ha avuto a che fare anche con i Guns N’ Roses. Ha prodotto Zeitgeist e l’EP American Gothic per gli Smashing Pumpkins, e Roger Taylor dei Queen lo descriveva come un “mago dell’elettronica” che “sente cose che nessun altro sente”. Jimmy Chamberlin degli Smashing Pumpkins, invece, diceva di lui che aveva una “passione per i dolci sostanziosi”. Curioso, vero?

Ha lavorato anche con T’Pau, producendo il loro album di debutto Bridge of Spies, e con i The Darkness per One Way Ticket to Hell… and Back. La lista è lunghissima, include artisti come Yes, Free, T. Rex, Dusty Springfield e persino i Mötley Crüe.

Un Orecchio Unico e una Carriera Poliedrica

Roy Thomas Baker era famoso per la sua produzione precisa, per quell’orecchio incredibile che sapeva capire esattamente cosa voleva il pubblico, e per la sua capacità di catturare performance davvero magiche. È stato una figura chiave negli anni d’oro del rock and roll.

Verso la fine della sua carriera, ha anche ricoperto un ruolo importante come Senior Vice-President of A&R alla Elektra Records. Lì, oltre a continuare a produrre, ha fatto anche il produttore esecutivo per artisti come Lindsey Buckingham, Mötley Crüe e Dokken. E durante il suo periodo alla Elektra, è stato coinvolto nella firma di band che poi sarebbero diventate enormi, come i Metallica, i Simply Red e i 10,000 Maniacs.

La scomparsa di Roy Thomas Baker è la fine di una carriera straordinaria, una che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama della musica rock. Ci mancherà la sua capacità di scolpire il suono.

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